Bersaglio
Dove sono
le mie timide e fugaci gesta,
il mio cuore resta.
La mia anima calpesta
quel rovente ardimento,
di pace serena di vita vera.
Vorrei volare,
per liberare una mia frizzante anima,
una goccia d’inchiostro
tarda nella mia tela
bruciando, il richiamo della mia vela.
La mia anima
vuole essere
simile al giorno che non duole.
Libertà, vorrei svelare
tra queste frasche, ancora ferme
per un mio core silente.
Dov’è, la mia immagine
che fugge, senza alcuna cagione
al riparo, di una bontà di magione
che conosce sentinelle di speranza,
a noi, che l’uomo manca.
Mi dono a Lui, in quelle mani
pungenti come un giorno
come un uomo, che
all’apparir del vero
pare nano.
Ogni battito, di questo vano tempo
è simile all’ebbrezza, che
nega la tenera carezza di un pastore,
che con astuzia tira la sua freccia,
nel bersaglio dell’anima.
Damiano Cabassi
Piazza Fontanesi
Verde e chiara manifesta la piazza un dì di festa
nella tenerezza di un giorno rap. Verde giace la piazza del pittore dove, s’incontra gente, che seduta
ammira bar, forni, locali … spalancare le porte all’oggi, che gattona
e un domani colmo di colore. Case vive … case vere,
case di tanti colori, che
sotto l’ombra dei tigli, si aprono
per far entrare il profumo della primavera e le sentinelle della notte.
In quella verde piazza ristoratrice l’autentico suo volto
richiama le strade alla semplicità
di un’armonia, che per le lunghe andrà sotto un cielo stellato
e un turbinio di incontri dorato.
Damiano Cabassi



